Il Consiglio Comunale di Abano ha scritto un’altra brutta pagina per la nostra democrazia,
l’ennesima dell’era Claudio.
Dopo il debutto sulla scena (e non si può usare termine diverso considerata la predisposizione alla politica spettacolo del nuovo Sindaco) con la modifica dello Statuto Comunale e la soppressione delle commissioni consiliari, l’abolizione del confronto con le associazioni del territorio e dopo altre importanti modifiche al Regolamento per il Funzionamento degli Organi Collegiali, l’altra sera la maggioranza che sostiene Luca Claudio ha approvato modifiche ai regolamenti che prevedevano la pubblicazione sull’Albo pretorio delle determine dirigenziali, vale a dire circa il 90% degli attidi gestione dell’ente.
E’ una vergogna !!!
Per nulla credibili le motivazioni alla base del provvedimento: risparmiare il personale preposto per altri compiti e tutelare maggiormente la privacy di eventuali soggetti citati nei provvedimenti. Argomentazioni risibili, come è chiaramente emerso nel corso del dibattito in consiglio: nessun risparmio vero per il personale e nessuna violazione delle norme della privacy.
Quale è la vera motivazione del provvedimento allora? Semplicemente quella di rendere più difficoltoso l’accesso alle informazioni per i consiglieri comunali e rendere praticamente quasi impossibile la consultazione degli atti ai cittadini. In barba alla promessa (evidentemente solo elettorale) di trasparenza dell’azione ammnistrativa contenuta nel programma con il quale l’ex sindaco di Montegrotto si è presentato agli elettori di Abano.
La pubblicazione delle determine dirigenziali, peraltro, prima ancora che dai regolamenti comunali e’ prevista dalla legge in materia di trasparenza e pubblicita’ dell’azione amministrativa. Per questa ragione il capogruppo dei CITTADINI per il Cambiamento, ha preannunciato ricorso al prefetto.
Da rilevare inoltre le gravi affermazioni pronunciate da Sindaco: “siamo una maggioranza coesa e delle minoranze non c’importa nulla!!”. Ciò spiega anche il continuo operare dell’Amministrazione per impedire ai Consiglieri Comunali l’azione di controllo che la Legge prevede tra i compiti dei consiglieri comunali.