Sul Gazzettino si riprende l’articolo apparso su Il Sole 24 ore a firma di Vittorio Italia a proposito del terzo mandato del sindaco.
(L.P.)Avere i riflettori nazionali puntati, nel bene e nel male, non gli ha mai dato fastidio. Non potrà quindi che essere ancora una volta lusingato, Luca Claudio, constatando che il caso del suo terzo mandato consecutivo di sindaco, avvalorato di recente dal Tar, dopo un ricorso presentato da un gruppo dei cittadini, stia adesso scomodando i luminari del diritto amministrativo. La sua vicenda è infatti diventata un caso di scuola nelle riviste specializzate. Peccato che gli specialisti in questione ritengano poco persuasiva la motivazione con la quale il Tribunale ha legittimato la sua terza fascia tricolore. Operando, al loro avviso, secondo una interpretazione restrittiva della norma. «La decisione dei giudici – spiega infatti il giurista Vittorio Italia – non ha considerato che la qualificazione giuridica del territorio è oggi cambiata rispetto al passato. E che ci sono molti rapporti giuridici che superano la semplice circoscrizione comunale. I diversi elementi comuni sia economi che sociali, dovrebbero quindi essere considerati adeguatamente per valutare l’ineleggibilità». Proprio della lezione dello specialista, del resto, tiene conto il ricorso al Consiglio di Stato presentato dagli avvocati Mario Bertolissi e Giovanni Brusatin. La loro controffensiva alla disposizione del Tar, ha fatto infuriare il primo cittadino che ha parlato di azione di sbarramento nei suoi confronti sostenuta da «poteri forti». I ricorrenti si limitano invece a far presente, non solo che lo spirito della legge sulle autonomie locali va interpretata adeguatamente per evitare fenomeni come la «deriva plebiscitaria» ed il «notabilato», aprendo cosi la strada al professionismo della politica. «Sono fenomeni – spiega il ricorso – che si riferiscono ad un territorio caratterizzato dall’unificazione dei servizi più rappresentativi in ambito economico e sociale. E da ultimo fortemente inciso, proprio per volontà del sindaco, dall’unificazione di servizi amministrativi e figure professionali interdipendenti fra le Amministrazioni di Abano e Montegrotto». Premesse che rendono la partita aperta davanti all’esame dei magistrati d’appello.
In realtà i luminari si sono interrogati anche in precedenza: diffondiamo un articolo del 2001 di Ernesto Bettinelli.