A seguito del nuovo piano antenne del comune che prevede l’installazione di 8 nuovi impianti, condividiamo di seguito il comunicato del Comitato Giarre e la risposta di Gian Pietro Bano con il documento da lui citato.
Comicato stampa Comitato Giarre
Due nuove antenne a Giarre: una nei pressi della scuola o nel parco giochi di via Olmi e l’altra vicino alla stazione
Da quanto abbiamo appreso dai quotidiani, il piano delle antenne presentato dall’amministrazione di Abano qualche sera fa al Kursaal, prevedrebbe l’istallazione di ben due antenne nel territorio di Giarre, dove per altro vi sono già due antenne (una delle quali in territorio di Padova ma situata al confine). Preoccupa e allarma la collocazione di queste antenne in pieno centro abitato, molto vicine alla scuola elementare o al parco giochi di via olmi e l’altra vicino all’ex caserma in via Roveri. Tutti i piani antenne da noi conosciuti delimitano aree sensibili(vicino a scuole, asili luoghi frequentati da bambini ospedali..) in cui per il principio di precauzione i comuni non consentono l’istallazione di tali impianti.
Molti cittadini ci hanno già contattati, allarmati, per capire quali siano le intenzioni. Ci siamo impegnati da subito a reperire la documentazione in modo da dare maggiori informazioni ai cittadini. Ci siamo messi in contatto con gruppi di cittadini di Abano già attivi sul fronte dell’elettrosmog per confrontarci con le loro conoscenze in materia. Nei prossimi giorni, oltre a chiedere la documentazione, si riunirà in via straordinaria il direttivo per incontrare i loro rappresentanti. Dopo aver reperito la documentazione ed aver capito bene la situazione e la normativa, convocheremo un’assemblea straordinaria ad hoc aperta a tutti i cittadini in modo da dare tutte le informazioni in nostro possesso e discutere insieme sul da farsi.
Ci auguriamo che l’amministrazione tenga fede alla volontà di informare e ascoltare i cittadini e anche i rappresentanti dei vari comitati di zona. Siamo convinti infine che scelte di queste entità non possono essere calate sulla testa dei cittadini.