Venerdì 17 aprile il professor Federico Talami ha preso cattedra in una Scuola Nuova. Qui da noi ha lasciato esempi, spiegazioni, richiami, incoraggiamenti, sorrisi e indicazioni.
Sappiamo che in molti, in queste ore, riscoprono impresse nella memoria occasioni in cui hanno potuto ascoltarlo. Molti ricorderanno un episodio, una conferenza, un intervento.
A centinaia di studenti sarà tornato in mente l’aggeggio, lo strumento con il quale il professor Talami amplificava le lezioni e soprattutto dava sostanza ai versi della Divina commedia.
Altri penseranno all’intenso volume dedicato a uno dei suoi allievi, il comboniano padre Ezechiele Ramin, ucciso in Brasile.
Ai più anziani di Abano sarà venuta in mente la città a inizio anni ’60, quando si avviò l’azione amministrativa guidata dal Sindaco Talami. Una città che sotto la sua guida – per quasi vent’anni – si è trasformata fino a diventare un luogo bello in cui vivere e nel quale trascorrere periodi di cura e vacanza.Molti politici aponensi rivedranno gli interventi puntuali del Sindaco nel Consiglio comunale, la forza nel sostenere battaglie politiche, la dedizione nel formare giovani alla politica in “sede”.
Molti altri ricorderanno le passioni per la montagna, per le camminate, per la lettura assidua dei quotidiani. Molti hanno conosciuto la sua fede.
Tutti coloro che lo hanno incontrato sanno l’affetto che ha coltivato per la moglie, i figli e i nipoti.
Molti ricorderanno l’ultima uscita pubblica del professor Federico Talami, al teatro Marconi il 13 ottobre scorso, per la presentazione ufficiale del suo libro su 50 anni di amministrazioni democratiche ad Abano
Terme. Molte di quelle amministrazioni le aveva guidate lui. Guidate non solo perché fosse il Sindaco.
Guidate perché davvero sapeva a quali valori aggrappare le scelte e verso quali mete dirigere l’azione
amministrativa. L’attenzione costante per la pianificazione del territorio, cresciuto come centro turistico
d’eccellenza nel quale i lavoratori erano riconosciuti con un contratto specifico. Una città che ha dato
scuole adeguate per la formazione di bambini e ragazzi. Una città che, in anticipo sulle problematiche,
pensava a strade a scorrimento rapido e spazi verdi, una città sensibile alla tutela delle persone con
maggiori difficoltà. Una città che si è dotata di spazi culturali fuori dal comune, a partire dalla Biblioteca
civica che ha da poco festeggiato i 50 anni ed è stata fortemente voluta dal professor Talami, convinto della
necessità di garantire l’opportunità della promozione culturale a tutti gli abitanti. E poi l’acquisizione del
patrimonio della collezione Bassi-Ratgheb, fondamentale per trasformare la villa nell’attuale Museo civico.
Noi – Cittadini per il cambiamento – abbiamo goduto della costante, appassionata, competente presenza
del professor Talami ai nostri incontri il lunedì sera. Con regolarità, da oltre quindici anni, ogni lunedì fino a
quando è stato possibile riunirsi, il professor Talami – che è stato tra coloro che hanno ispirato la nascita di
questo gruppo – ha suggerito chiavi di interpretazione ai problemi. Ha creato occasioni di confronto. Ha
condiviso articoli di approfondimento non solo locale. Ha sparso semi di passione politica che in tanti hanno
raccolto. Si è impegnato per la città di Abano Terme e ha chiesto di impegnarsi. Con il suo carattere ci ha
insegnato a mettere da parte questioni caratteriali per guardare al bene generale. Ancora nel 2020 ci
spronava a immaginare, per Abano e per l’Italia intera, una politica nuova, oltre gli schemi, attenta alla
gente, capace di avvicinare i più giovani senza scorciatoie.
Noi non sentiamo il vuoto che di certo provano i famigliari a cui esprimiamo la nostra vicinanza. Noi
sperimentiamo il peso della responsabilità di continuare a formarsi e a impegnarsi solo per il bene comune
della comunità.
Lunedì 19, dalle 19.00 alle 22.00, la sede dei Cittadini per il Cambiamento in via don Minzoni sarà aperta.
Coloro che vorranno passare per condividere un pensiero, un ricordo, un silenzio, saranno benvenuti.