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Idee Giovani

Non è semplice fare campagna elettorale. Non è semplice fare politica. Ne siamo tutti consapevoli, a partire dai candidati con più esperienza, che sono alla seconda, terza, quarta candidatura, finendo col tipico elettore, che di politica se ne intende poco o nulla.

La consapevolezza della difficoltà di un simile lavoro è condivisa, per questo abbiamo pensato di parlare ai nostri candidati più giovani, che entrano per la prima volta in gioco, e fare loro qualche domanda alla fine di questo percorso. Abbiamo deciso di dar loro la parola quando, la maggior parte del tempo, ai giovani è chiesto solo di sedersi ed ascoltare. Siamo convinti che conoscendo le opinioni di una nuova generazione e offrendo loro la possibilità di essere responsabili delle proprie parole, creiamo uno spazio di comunicazione aperta e senza doppi fini, una condivisione di idee e di pensieri.

Anna Bianchi, Marco Miazzo, Alberto Renzo ed Agnese Talami si sono seduti con noi a fare due chiacchiere e ci hanno raccontato un po’ come la pensano, non solo sulle imminenti elezioni, ma circa il futuro di Abano, un futuro attento ai giovani, più inclusivo e disposto all’ascolto di tutti. 


Perché avete scelto fra tutti i Cittadini per il Cambiamento?

Talami: Devo dire che per me è abbastanza facile rispondere a questa domanda, perché è  un po’ come sentirsi a casa, dove “casa”, sta per un posto in cui puoi essere te stesso e nel quale ti senti valorizzato, un posto nel quale puoi trovare guide e solidi riferimenti, dove sai di poter dire la tua, di poter anche scontrarti con altri, ma con la consapevolezza che sarai sempre amato, che si cercherà il dialogo e soprattutto la comprensione. 

Miazzo: Ho scelto di entrare nei Cittadini perché non è semplicemente una lista che fa comparsa in periodo elettorale, si tratta di un gruppo politico che ha radici profonde nel territorio aponense e si spende attivamente per il bene della nostra comunità. In questo senso far parte di questo gruppo vuol dire proseguire un cammino iniziato molto tempo fa dal Prof. Talami e non, semplicemente, far campagna elettorale.

Renzo: Nella scelta di impegnarmi concretamente per Abano, per me è stato naturale farlo con i Cittadini per il Cambiamento. Di questo gruppo infatti condivido le sensibilità e i valori: trasparenza, attenzione al territorio, cura delle persone. Valori che sono incarnati nelle persone parte di questo gruppo, dai fondatori agli ultimi arrivati, che fanno dell’ascolto e del confronto il modus operandi per affrontare ogni problema, consapevoli che il bene comune sta anche nel compromesso e nella sintesi tra posizioni diverse. 

La mia è quindi stata innanzitutto una scelta di servizio, mi entusiasma poter contribuire con gratuità a questa storia di impegno per la città.

Bianchi: Io ho scelto di candidarmi con i Cittadini perché trovo che questa lista abbia veramente a cuore il territorio di Abano, sia capace di ascoltarlo e rispettarlo per le sue peculiarità  con uno sguardo attento al futuro e al cambiamento. Condivido inoltre i valori della lista (trasparenza, cura delle persone e del territorio, ascolto di tutti al di là del proprio orientamento politico) e il modo di fare Politica con e per le persone.


In che ambito pensate di poter contribuire di più? e perché? 

Miazzo: Il mio ruolo penso debba essere farmi carico dei problemi della mia generazione, facendo valere le nostre istanze politiche in ambito cittadino. Inoltre sento molto importante il dialogo con le minoranze, non dobbiamo dimenticarci del Comitato Abano dice No, tristissima macchia di intolleranza e inciviltà per la nostra città di cui ancora oggi mi vergogno. Il dialogo, il coinvolgimento attivo delle minoranze e l’attenzione ai bisognosi (siano essi italiani o migranti) non è solamente un dovere politico ma un dovere umano.

Renzo: Per le competenze acquisite nei miei studi e per le esperienze di volontariato da me svolte sento di essere chiamato a dare il mio contributo in particolare in due settori, anche se la curiosità e la voglia di approfondire ogni ambito è tanta!

Il primo è l’ambito legato alla sostenibilità energetica e alla salvaguardia dell’ambiente: il mondo ci chiama sempre più ad occuparci di questi temi e la città deve essere di esempio per la collettività nell’attuare una graduale, ma non più rimandabile, transizione energetica.

In secondo luogo, dato il mio servizio come animatore parrocchiale, ho avuto la fortuna di essere vicino alle esigenze di giovani e famiglie. Quindi spero di poter essere portavoce anche di queste necessità.

Bianchi: Penso di poter mettere in gioco molta curiosità per capire cosa succede dietro le quinte di una città come Abano e capire così in quale ambito spendermi in particolare. Di sicuro mi stanno già molto a cuore i punti del programma che parlano di un Abano amica dell’ambiente e promotrice di cultura.

Mentre tu, Agnese?

Talami: Io credo che l’ambito in cui posso essere più utile sia il sociale, dato il mio attuale lavoro come educatrice e la mia formazione. Ho anche avuto la fortuna di avere contatti molto ravvicinati con la gioventù di Abano, città nella quale mi sono già messa alla prova dando e ricevendo molto.


Come vi sentite rispetto ai ragazzi giovani della vostra età che hanno deciso di non impegnarsi in politica? c’è forse uno stigma?

Talami: Sicuramente da quando viviamo nell’era dell’informazione, la consapevolezza di essere disinformati pesa di più, e questo l’ho notato dapprima su me stessa e poi su tanti miei coetanei… la difficoltà credo stia nel superare un ostacolo, quello che ci separa dal mondo “dei grandi” e che ci fa credere di non essere fatti per la politica, come se essa fosse qualcosa di completamente distaccato dalla nostra vita. Io ho notato che più ne parlo, creo informazione e metto a disposizione strumenti per informarsi, più anche i miei coetanei sono interessati.

Renzo: Non sarei realistico se facessi di tutta l’erba un fascio riconoscendo un’attitudine generale dei giovani nei confronti della politica.

Tuttavia una parte di giovani, come me, vedono nell’impegno politico un’occasione per dare il proprio contributo per la collettività, consapevoli che non si può pretendere un cambiamento senza essere coinvolti in prima persona.

Perciò, non credo che questo rapporto sia uno stigma, poiché la realtà giovanile è variegata, e certamente le occasioni per appassionarsi alla politica sono molteplici: sta a noi che riconosciamo nell’impegno politico un valore, essere contagiosi!

Bianchi: Mi sento fortunata perché ho l’opportunità di imparare cosa significa fare Politica da chi lo fa da più tempo di me.

Penso che questo termine, Politica, abbia da sempre spaventato i giovani…forse perché non ci sembra di avere le competenze giuste, ma credo che esse si acquisiscano facendo. 

Marco invece tu senti questo stigma?

Miazzo: Lo stigma ce lo stanno appendendo addosso, la nostra generazione è intrinsecamente politica, siamo noi che dovremo un giorno farci carico delle contraddizioni e delle follie del sistema politico/economico in cui ci troviamo immersi senza averlo voluto. La politica è la strada per far valere la nostra volontà di cambiamento. Cosa c’è di più triste di un giovane senza ideali? Molti di noi sono oggi sussunti all’interno di logiche di consumo piegate in un cieco e vuoto egoismo lontano dal bene comune. Probabilmente per chi detiene il potere decisionale questo è un bene, assopire le nuove generazioni permette di tutelare gli interessi vigenti, evitando cambiamenti politici. Per questo dobbiamo lottare perché ci venga riconosciuta la rilevanza politica che ci spetta.


Voi siete nat* e cresciut* ad Abano. Credete che il travagliato passato politico (sindaco incarcerato per tangenti) sia una delle cose che vi abbia spinto a voler partecipare attivamente?

Miazzo: Sicuramente aver vissuto quella triste pagina di storia aponense ha impattato molto sulla mia sensibilità politica, però la consapevolezza di star facendo politica con un gruppo che ha sempre denunciato a gran voce il malgoverno di quell’amministrazione mi riempie di orgoglio.

Talami: Completamente d’accordo con Marco.

Renzo: Aver vissuto le vicende citate ha sicuramente avuto un forte impatto sulla mia adolescenza e ha  maturato in me la consapevolezza che è necessario impegnarsi concretamente per far sì che la politica sia innanzitutto un servizio alla collettività. Inoltre, è per me un onore essere entrato a far parte di un gruppo che per 5 anni ha lottato in opposizione contro quel sistema criminale, facendo della trasparenza e della legalità i propri segni distintivi.

Anna anche tu sei stata spinta da questa pagina tragica della storia aponense?

Bianchi: Penso che gli aspetti che mi hanno spinta a partecipare attivamente siano altri, anche se il lavoro di opposizione e di denuncia portato avanti dai Cittadini è la prova concreta di un’ attenzione alla trasparenza e alla legalità che mi ha portato a scegliere di impegnarmi con loro, come ha detto Alberto.


Unendo un po’ le due domande precedenti, cosa credete possa essere positivo per i giovani aponensi? Che opinione avete rispetto alle recenti polemiche riguardo la poca movida della città? 

Renzo: Rispondo subito dicendo che noi giovani aponensi non abbiamo bisogno di promesse ed eventi estemporanei. Crediamo che la politica possa costruire occasioni per mettere in atto il nostro potenziale, per far sentire la nostra voce e avanzare le nostre proposte. Chi sarà eletto dovrà agire con lungimiranza e capire che l’unica promessa a cui come giovani teniamo veramente, è quella di una città sostenibile e vivibile, che possa essere una garanzia per il nostro futuro.

Miazzo: Sono d’accordo, l’unica cosa che serve ai giovani ad Abano è la possibilità di partecipare attivamente alla politica, dobbiamo conquistare e occupare lo spazio politico. In questa campagna elettorale abbiamo assistito a molti venditori di fumo che pensano che fare attenzione ai giovani sia fare proposte come aumentare la movida, ci trattano come l’asino a cui danno la carota. Noi giovani non abbiamo bisogno di essere presi in giro con false promesse, ma dobbiamo pretendere di avanzare le nostre rivendicazioni e proposte.


Agnese, stiamo parlando di attività che verrebbero svolte da minori, la movida è particolarmente voluta dall’elettorato più giovane. In quanto educatrice, ti senti soddisfatta rispetto ai punti del programma dedicati ai minori e forse anche alla criminalità minorile, presentato dalla coalizione Barbierato?

Talami: Ad essere sincera non molto, ma essendo in una coalizione non ci si può aspettare che tutte le sensibilità della propria lista siano presenti anche nelle altre, quindi posso comprendere. Però resta sicuro che continuerò a farmi sentire il più possibile perché in futuro si migliorino le competenze educative con cui ci si deve porre di fronte a determinate situazioni. 


Pensate che la vostra decisione di partecipare attivamente possa essere d’esempio per i ragazzi più giovani, dato che siete, o siete stat* animator*?

Bianchi: Esempio è una parola grande, però già vedo dell’interesse da parte dei ragazzi più giovani per quello che stiamo facendo, spero che con il tempo diventi sempre più concreto e partecipato, cosicché anche io, col trascorrere degli anni diventi più competente e capace di rispondere alle curiosità dei giovani che si avvicinano all’impegno politico.

Renzo: Per essere di esempio è necessario aver dimostrato qualcosa, io sento di non aver ancora dimostrato nulla, se non la voglia di mettermi in gioco e il desiderio di contribuire al bene comune della città. Quindi per ora spero di essere intanto di stimolo per altri giovani, tra cui i ragazzi che di cui sono animatore, trasmettendo la consapevolezza che con impegno ognuno di noi può fare la sua parte. In futuro, se avrò la fortuna di contribuire concretamente all’operato dell’amministrazione, spero di poter essere anche di esempio!

Talami: Credo che il messaggio dell’intolleranza all’indifferenza lo si veicoli da anni nei gruppi giovanissimi, nelle scelte che facciamo come animatori, ma anche negli incontri che pensiamo per i ragazzi e nelle proposte che annualmente condividiamo con i più giovani. Per molti di loro non è stata una grande sorpresa vedermi candidata, proprio perché quest’azione è in linea con uno stile di vita che ho sempre sostenuto. Diciamo che sicuramente può essere un gesto d’incoraggiamento per chi vorrebbe partecipare ma non ha ancora il coraggio di mettersi in gioco. In ogni caso, ogni cosa a suo tempo… ho molta fiducia nelle nuove generazioni.

Miazzo: Ho fatto per quasi dieci anni l’animatore, se oggi sono diventato quello che sono lo devo anche a tutti i ragazzi che ho seguito in questi anni. Non penso di dovere essere un esempio per loro, quanto di avere una grandissima responsabilità nei loro confronti. Se riuscirò a non deluderli allora potrò considerarmi un buon esempio da seguire, ma è tutto da vedere.


A proposito di futuro…In passato tu ed Agnese avete fondato un’associazione ambientalista, mirata a migliorare Abano e renderla più green. Pensate di portare questo spirito sia nel gruppo, sia dopo eventuale elezione, in Consiglio Comunale? Siete soddisfatti della parte dedicata all’ecologia, portata dal programma della coalizione Barbierato? 

Miazzo: Porteremo avanti questa battaglia perché è nostro dovere contrastare chi pensa l’ecologia come giardinaggio, come se bastasse piantare alberi per dirsi verdi. L’obiettivo deve essere politicizzare l’ecologia creando una vera e propria coscienza ecologica nei cittadini, non si tratta solo di fare la raccolta differenziata ma di costruire un nuovo rapporto con la natura e di creare nuovi spazi comuni in cui viverla, solo così si può sperare di ritardare il disastro ecologico che incombe sul nostro futuro, e che molti altri cittadini del mondo stanno già vivendo.

Talami: Sicuramente. Questa è una tematica che ci sta molto a cuore e per la quale ci siamo messi a lavorare concretamente, cercando di informarci moltissimo e approfondendo la conoscenza della materia, non solo per noi stessi ma anche per tutti coloro che in diversi modi frequentavano il nostro gruppo. Devo dire che da quell’esperienza, gestita principalmente da giovani, mi porto a casa un senso di grande fiducia che ho fatto fatica a intravedere altrove… conosciamo i rischi ed io per prima non mi rispecchio in questa società che sembra essere distaccata dalla natura e dal resto delle sue creature: non abbiamo paura di cambiare la scala delle priorità, e cercheremo di essere persone esperte e competenti per convertire il nostro stile di vita in uno che vada al passo con questa terra.


Che risposta! Dato che stiamo parlando di progressività, non ho potuto fare a meno di notare che la lista ha un’altissima partecipazione femminile. Agnese ha anche detto nella sua descrizione di essere una convinta femminista. Cosa pensate questo pensiero possa portare ad Abano?

Renzo: Se posso prendere la parola…credo che il femminismo sia oggi non solo un valore a cui ambire, ma ormai una realtà da pretendere. Partendo da questo presupposto non posso che essere orgoglioso di essere in un gruppo con tale partecipazione femminile, e spero che la nostra lista possa portare avanti questa attenzione anche nella ormai vicina prossima amministrazione. C’è poco da dire, in questo i Cittadini per il Cambiamento sono all’avanguardia! Inoltre, data la composizione della lista,  è evidente che è stato riscontrata una maggiore disponibilità da parte delle donne, e quindi una maggiore voglia di far sentire la propria voce e impegnarsi in prima persona: una bella conferma di cui sicuramente Abano godrà!

Miazzo: Personalmente sono vicino ai gruppi femministi della sinistra padovana, con Non Una di Meno ho preso parte a molti sit-in e cortei. Ci sarebbe troppo da dire, c’è chi pensa che il femminismo si debba fermare alla parità salariale o al diritto all’ aborto, proponendo un femminismo neoliberale che non è interessato a contrastare lo sfruttamento nel mondo del lavoro. Penso quindi alle femministe come mie compagne di lotta politica con cui camminare insieme. Il professore con cui mi sono laureato un giorno mi disse che oggi l’unica spinta rivoluzionaria è proprio la lotta femminista. Accanto alle rivendicazioni femministe aggiungerei l’ecologia, come terreno da politicizzare per combattere attivamente il sistema di sfruttamento vigente.

Dopo queste opinioni maschili, una delle due ragazze vorrebbe rispondere?

Talami: Rispondo io, partendo col dire che sono totalmente d’accordo con i ragazzi. Sono, inoltre convinta che senza questo pensiero non si vada da nessuna parte. Io stessa faccio fatica molte volte a pensare e parlare in modo femminista, perchè viviamo in  una cultura che si porta dietro una lunga tradizione antifemminista e perciò non è semplice rendersi conto quando anche i propri pensieri sono contaminati. Vado molto fiera di una lista con tale partecipazione femminile, ma so anche che la sola presenza non è sufficiente a cambiare le cose… c’è davvero molto da fare, e spero che con una collaborazione tra generi si arrivi ad ottenere grandi risultati in materia. Questa città deve essere a misura di chi la vive e non solo di una fetta di cittadini… le disparità non si fermano ad Abano, ma bisogna cominciare dal piccolo se si vuole cambiare qualcosa.

Bianchi: sottoscrivo in pieno ciò che hanno detto i ragazzi ed Agnese.


Marco, ci hai detto che sei laureato in Filosofia… di sicuro sarai appassionato alla vita culturale della città. Pensi che oltre al lavoro svolto dalla Biblioteca Civica e al Museo di Villa Bassi, Abano possa aver bisogno di nuove iniziative?

Miazzo: La cultura non basta mai, la Biblioteca di Abano organizza già moltissime iniziative culturali, si potrebbe aumentare il dialogo culturale con Padova, che rimane il nostro centro di riferimento. Ma sono sicuro che il Prof Talami sarebbe fiero di come questo spazio da lui preteso è diventato oggi. L’ultima volta che ho potuto parlare con lui era proprio nel parcheggio delle bici della Biblioteca, mi raccontò di quanto lavoro aveva richiesto aprire una biblioteca civica all’epoca, per poi dirmi di quanto sia ancora oggi importante studiare il latino e leggere i grandi classici del pensiero, cosa di cui spesso ci dimentichiamo davanti all’importanza affidata oggi alle materie STEM, privilegiate sulle scienze dello spirito perché immediatamente produttive e maggiormente sfruttabili sul mondo del lavoro.


So anche che tra voi ci sono studenti STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Vi impegnerete per dedicare attenzione ai giovani, non solo come partecipanti di movida, ma anche come studenti?

Renzo: Io credo fermamente nel valore degli studi scientifici, non solo come fonte di competenza, ma anche in quanto creano una forma mentis razionale che ben si applica anche a quelli che possono essere i problemi di una città.

Credo quindi che il dovere di una città sia garantire ad ogni giovane la possibilità di studiare, offrendo spazi idonei, facilitando la mobilità territoriale e creando occasione di confronto in cui le esigenze di ognuno possano emergere. Inoltre trovo fondamentale che l’amministrazione debba preoccuparsi di creare una città sostenibile, efficiente, a misura d’uomo e di donna, in cui tutti, ed quindi anche i giovani, possano investire nel proprio futuro senza timori.


Ed infine, ragazzi siamo arrivati al termine della campagna elettorale. Sappiamo che può essere un periodo stressante di estrema pressione per persone giovani come voi. Avete avuto dubbi riguardo la vostra scelta di scendere in campo?

Miazzo: Ottima domanda! La campagna elettorale è un periodo difficile, penso sia il lato peggiore della politica in cui spesso ci si sente, in quanto giovani candidati consiglieri, trattati come una merce da cui spremere i voti dei propri coetanei. In un certo senso questo è inevitabile ma la differenza la fa il futuro. Ricordiamoci che sono i venditori di fumo a mandare avanti i giovani mentre li trattano come burattini, noi in questo gruppo abbiamo la certezza che i più esperti credono in noi come futuri uomini e donne a cui passare il testimone che il prof Talami a sua volta passò loro.

Bianchi: Più dubbi che certezze, ma va bene così anche perché per me è un ambiente nuovo e ancora sconosciuto. Sono però grata di essere in una lista che crede in me, che mi sta dando la fiducia e lo spazio per mettermi in gioco fin da subito al cento per cento, che mi chiede in cambio un impegno concreto. Questo mi fa capire di essere circondata da persone che credono anche alla mia educazione politica, interessate sinceramente al futuro mio, e dei giovani.

Renzo: La campagna elettorale è sicuramente un’esperienza totalizzante, o si vive appieno o si rischia di non coglierne i reali obiettivi. Inizialmente i dubbi ci sono stati, come la difficoltà nell’entrare pienamente nel ruolo che come candidati ci è richiesto in questa fase. Ma poi, interpretando nell’ottica del servizio anche la campagna elettorale, ho rimesso a fuoco il motivo per cui sono chiamato in questo periodo a mettermi in gioco fino in fondo: in queste poche settimane si decide ciò che sarà della città nei prossimi 5 anni. Ho trovato quindi la convinzione, condivisa con gli altri membri del gruppo, per fare anche ciò che mi costa sacrificio, con la consapevolezza che i frutti si vedranno nell’operato dei prossimi anni.

Talami: Più volte ho dubitato, ma sono convinta sia la cosa giusta da fare. In ogni caso so che se non dovessi essere eletta non ne soffrirei, perché credo davvero fortemente nella lista dei Cittadini e se dovessero entrare in Consiglio gli altri candidati sono convinta saremmo in buone mani.. mani che mi rispecchiano, di persone che non hanno paura di ascoltare qualora ci fossero richieste o dubbi. Sono davvero fiera della squadra che scende in campo con me, e ancora più grata di fare quest’esperienza assieme ad altri tre giovani, nonché miei carissimi amici; mettersi a servizio della città con loro, ha assunto tutto un altro sapore.


Non ci resta che ringraziare i candidati, che non solo hanno preso l’impegno di partecipare attivamente con la lista dei Cittadini, ma anche di rispondere a queste domande, non del tutto semplici. Io personalmente auguro loro il meglio per le elezioni di questa domenica, (ricordo dalle 7 alle 23)  e spero vivamente che chiunque abbia speso qualche minuto per leggere le loro parole, consideri di lasciare un voto a questi ragazzi. 

Lunga vita ad Abano Terme e buone elezioni a tutti!

Il disagio giovanile

“La strada e gli interventi educativi nella crescita dei minori ad Abano Terme”.

Questo è il tema dell’incontro organizzato dai Cittadini per il Cambiamento, tenuto dall’educatrice Agnese Talami.
Laureata in scienze dell’educazione e formazione all’università di Padova, Agnese ha seguito da vicino la crescita di molti gruppi giovanili aponensi e si è concentrata sui gruppi di strada per la sua tesi di laurea.
Attualmente lavora in una cooperativa padovana nel servizio di educativa di strada.

L’adolescenza è un periodo dove si ridefiniscono gli equilibri e si modificano i rapporti interpersonali, rompendo o sostituendo quelli prestabiliti con la famiglia, ed avviene una vera e propria trasformazione finalizzata alla costruzione di relazioni simmetriche. L’adolescente compie una riorganizzazione del concetto del sé. Il gruppo viene utilizzato come riferimento normativo e la trasgressione diventa mezzo per esprimere desiderio di crescita e spesso anche espressione di disagio.

Agnese ci dimostrerà che l’obbiettivo a cui noi cittadini dobbiamo puntare è la creazione di una collettività che comprenda anche i giovani e riesca a prendersene cura nel modo corretto. Prestare attenzione all’evoluzione di un adolescente è fondamentale poiché il comportamento antisociale, da fenomeno transitorio, potrebbe rappresentare la prima fase di un processo di stabilizzazione della devianza.

L’incontro informativo è aperto a tutti: vi aspettiamo numerosi!