Calde spese d’estate, alla faccia della crisi

Dalle delibere d’agosto della giunta:

si spendono oltre 24.000 € e si versano al Consorzio altri 40.000 € vincolati alla manifestazione Notte Rosa, presi dai capitoli “Sviluppo attività turistiche”, “manifestazioni di valenza turistica”, “interventi di comunicazione per la promozione del turismo”.

Leggi delibera: Notte Rosa 2013

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spende 18.000 € per acquisire una pianta ornamentale posta in zona pedonale. Leggi delibera: Olivo

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Riflessioni sul Bilancio approvato in Consiglio Comunale

AFFARI E BENE COMUNE

A poche ore dall’approvazione da parte della maggioranza consiliare di Abano Terme, quella ufficiale + quella aggregata  (la Lega di Flavio Manzolini), come Lista civica , formata da cittadini di questa realtà, sentiamo il DOVERE di esternare alcune riflessioni che in questi giorni vengono spontanee.

In un momento di grave crisi economica per tutto il Paese, il Comune di Abano, a leggere le carte del bilancio, sembrerebbe vivere un’altra realtà.

A dispetto del continuo elemosinare soldi da parte del Sindaco, verso i commercianti, verso le Associazioni del territorio, per le necessità dei Servizi Sociali del Comune di Abano, a dispetto del maxi avanzo di bilancio 2012 che è stato di oltre 1 milione e 500 mila euro, una somma “enorme”, a dispetto del fatto che l’Amministrazione ammette di avere incassato di IMU ben 700 mila euro in più del previsto, a dispetto di tutto ciò ed altro, ci ritroviamo per il 2013 la conferma dell’addizionale IRPEF al massimo consentito dalla legge, la conferma delle aliquote IMU ai valori dello scorso anno, tra i massimi della nostra Provincia, l’aumento dei costi del servizio di asporto rifiuti (per il quale le imprese non potranno neppure più dedurre l’IVA, con un aggravio, quindi, netto di oltre il 12%), la tassa di soggiorno, una moltitudine di beni comunali messi in vendita: totale una previsione di entrate di oltre 30 milioni di euro, ai massimi storici anche questa.

Quindi in un momento così difficile la nostra amministrazione decide di tassare, tassare e tassare !!

Ce la faranno i nostri concittadini e le aziende del territorio a pagare tutte queste tasse? E’ questo il primo interrogativo che viene spontaneo.

 

C’è un’altra domanda, però, che viene immediata: ma a cosa serviranno tutti questi soldi.. oltre a sostenere le spese di ordinaria gestione?

La priorità della nostra Amministrazione senza dubbio è l’unione della circonvallazione di Montegrotto e quella di Abano (in realtà non una circonvallazione ma ormai una strada interna: via dei Colli), per la quale mette a bilancio ben 2 milioni e 300 mila euro, oltre ai 200 mila già spesi per il progetto. Altrettanti dovranno metterli i cittadini di Montegrotto. In totale ben 4 milioni e 800 mila euro, come importo di previsione! Per quale vantaggio? Risparmiare 1 o 2 minuti sul tragitto tra i due comuni (se però sei diretto fuori Comune, verso Battaglia o verso Tencarola, perché diversamente non serve..). E’ questa una priorità per il nostro Comune e per i nostri cittadini? Non era forse meglio rinviare l’opera a tempi migliori e chiedere minori sacrifici ai cittadini ?

Ed ancora, cosa potrà portare di beneficio alla nostra comunità questa nuova superstrada? Verosimilmente poco o  nulla, anzi è probabile o meglio certo che si aggraverà il problema del traffico di attraversamento (code, smog, rumori, ecc.). Davvero non c’erano altre priorità? Non era invece meglio investire da subito per la sistemazione del Viale delle Terme? Intervento che l’Amministrazione pensa invece di fare nel 2014/2015. Per la sistemazione dei marciapiedi? Abano mai è stata in questa condizioni indecorose per una città turistica internazionale quale vorrebbe ancora essere. Opere necessarie e che in qualche modo potrebbero contribuire a migliorare l’appeal del nostro territorio. Non hanno nulla da dire a riguardo i nostri albergatori?

Non era forse meglio investire qualche denaro per risolvere la situazione del traffico in via Sartorio, aumentato paurosamente e pericolosamente, dopo l’apertura della bretella della circonvallazione con Padova?

Non era meglio pensare a risolvere il problema del collegamento viario est-ovest di Abano, invece di pensare alla direttissima per Montegrotto?

No niente, l’Amministrazione è sorda a questi rilievi, ma i soldi dovranno saltar fuori dalle tasche dei cittadini e delle imprese locali. Qualcuno ha chiesto ai cittadini se sono d’accordo di fare sacrifici importanti per quest’opera?

Tutto questo non sembra importare nulla al sindaco Claudio ed alla sua maggioranza. Così come è importato nulla dei guai che saranno causati dalla costruzione del nuovo centro commerciale previsto vicino al P1: a nulla sono servite ad oggi le rimostranze dei commercianti, dei cittadini, dei gruppi politici di minoranza ! Ma allora se l’agire di questa Amministrazione è così distante da quello che è il comune sentire della popolazione, da quello che è il minimo senso condiviso dell’interesse della Città e della sua vocazione turistica, c’è da chiedersi chi è che detta ai nostri amministratori le priorità per Abano.

Ci pare che la risposta sia una sola: a governare la Città non è il Consiglio Comunale (mai si è visto ad Abano un Consiglio Comunale nei suoi componenti così modesto. Chi ha potuto assistere a qualche seduta consiliare probabilmente si è detto che a queste persone non affiderebbe neppure i pochi risparmi personali, figurarsi il futuro di una Città come Abano) ma, complice una maggioranza consiliare impreparata e succube del sindaco, a scrivere l’agenda della Città sono gli affari, siano essi legati ad un centro commerciale, ad una strada, ad una pseudo discarica. Opere di dubbia utilità trovano sempre tanti soldi a disposizione, mentre i servizi sociali si devono accontentare dell’elemosina della brava gente; varianti urbanistiche che giacevano inerti nel cassetto da oltre un decennio improvvisamente si risvegliano e trovano attuazione. Affari, affari, affari!

Non vogliamo demonizzare l’Abano intraprendente, ma chi tutela gli interessi della Città dall’ingordigia di alcuni?

Dove andrà Abano di questo passo?

Cittadini, aprite gli occhi, guardatevi bene attorno, vi renderete conto che non stiamo fantasticando. Se non ci scuotiamo da questo torpore, oltre a trovarci un conto salato, avremo una città senza futuro !!

Legalità contro il gioco d’azzardo

MOZIONE  PER L’ADESIONE AL “MANIFESTO DEI SINDACI PER LA LEGALITA’ CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO”

premesso

che l’industria del gioco d’azzardo è fra le poche a non subire gli effetti della crisi economica, con 100 miliardi di fatturato l’anno, pari a circa il 4% del Prodotto Interno Lordo Nazionale;
la spesa per gioco d’azzardo costituisce l’impressionante cifra del 12% della spesa delle famiglie italiane;
sono 15 milioni i giocatori abituali, 3 milioni quelli a rischio patologico e circa 800.000 quelli già patologici;
sono stimati tra i 5 e i 6 miliardi di euro annui i costi per curare i casi patologici.
considerato che
spesso intorno ai luoghi del gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, così come la criminalità organizzata;
il gioco d’azzardo lecito è materia di competenza statale e i Sindaci, ad ora, non hanno potere regolatore né ispettivo;
atteso che
l’art. 7 del Decreto-Legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con modificazioni dalla Legge 8 novembre 2012, n. 189 (c.d. “Decreto Balduzzi”) ha introdotto nuove regole sulla ludopatia ma non ha, diversamente da quanto inizialmente prospettato, predisposto limitazioni di carattere legislativo nazionale alla presenza di macchine da gioco e/o all’apertura di nuove sale gioco in zone sensibili
Tutto ciò premesso e considerato,
 invito il Sindaco ad aderire al “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”,
per chiedere:
1) una nuova legge nazionale che punti a ridurre l’offerta dei giochi d’azzardo, promuova la prevenzione e la cura della ludopatia, nonché stabilisca sanzioni esemplari per tutti i reati commessi in tale ambito;
2) una legge regionale che espliciti i compiti della Regione rispetto agli Enti locali in materia di dipendenza da gioco e prevenzione e cura di essa;
3) il potere di ordinanza del Sindaco per la definizione degli orari di apertura delle sale gioco e delle distanze minime consentite dai luoghi sensibili;
chiedo, infine, un impegno immediato e concreto da parte dell’Amministrazione comunale per esercitare ogni possibile attività di contrasto al gioco d’azzardo attraverso gli strumenti in suo possesso, in particolare tramite operazioni mirate della Polizia Municipale

Legambiente:Villa Mocenigo..avanti col centro commerciale

Roma protesta giardini villa massimoLa levata di scudi da parte di molte personalità del mondo culturale italiano e non solo italiano contro i centri commerciali previsti a ridosso di villa Mocenigo, nel comune di Abano Terme, e di Villa Dolfin-Dal Martello e del castello del Cataio, nel comune di Due Carrare, ci faceva sperare in un ripensamento da parte dei rispettivi sindaci.
Così non è stato, almeno da parte del comune di Abano che ha respinto tutte le osservazioni presentate da molte associazioni di categoria (ASCOM, Confesercenti, Unione Provinciale Artigianato), da associazioni ambientaliste e culturali (Legambiente Padova, Italia Nostra, WWF), dal Comitato difesa dei colli Euganei e da singoli cittadini, ed ha approvato la variante urbanistica che accelera la formazione del piano attuativo per la realizzazione del centro commerciale.

Il comune si è difeso rivendicando il rispetto formale delle norme urbanistiche (rispetto che peraltro lascia ancora fondati dubbi) senza cogliere che il problema non è tanto di procedura quanto di merito delle scelte urbanistiche.

La variante, non solo ha confermato la localizzazione del centro commerciale a ridosso di Villa Mocenigo, senza avere il buon senso di ridiscuterla all’interno del PAT (Piano di Assetto del Territorio) in via di formazione, ma addirittura ha modificato le norme di attuazione del vigente piano regolatore per agevolare i privati nella redazione del piano di lottizzazione.
Si tratta di una scelta che, come denunciato da ASCOM, Confesercenti e UPA, compromette l’esistenza del commercio di vicinato, che è una delle componenti fondamentali del tessuto connettivo dei nostri centri urbani, ma soprattutto è una scelta contro la bellezza del paesaggio veneto e delle sue ville. È una scelta di barbarie.

Il sindaco Luca Claudio e la sua giunta non comprendono il danno che stanno recando al territorio, alla sua storia, ma anche al suo futuro e persistono nello strabismo, per cui lo sviluppo economico passa necessariamente attraverso la trasformazione dei suoli non edificati, senza vedere che vi sono altre vie praticabili e che l’ambiente ed il paesaggio sono risorse da non sprecare.

Pur di favorire la realizzazione di un insediamento commerciale ingiustificato e lesivo del contesto figurativo di villa Mocenigo, non si esita nemmeno a mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini. La variante alle norme di attuazione al P.R.G. relative alla lottizzazione del centro commerciale, infatti, oltre ad altre contestate scelte, elimina la condizione che subordina il rilascio del certificato di agibilità della grande struttura di vendita alla realizzazione del collegamento tra le circonvallazioni ovest ed est di Abano.

Con riferimento a tale scelta Legambiente ha chiesto che fosse previamente verificato, con uno studio firmato da professionista abilitato, se il collegamento viario fosse opera di urbanizzazione funzionale al nuovo centro commerciale. In questo caso l’agibilità non avrebbe potuto essere concessa in assenza della sua realizzazione.

La sconcertante risposta del comune è stata che “questo aspetto è estremamente delicato in quanto costituirebbe un onere economico rilevante per l’ente pubblico che viene privato anche della sua autonomia decisionale circa la scelta dei tempi e modi di realizzazione dell’opera, solo per dare attuazione ad un centro commerciale privato.” In pratica si dice: siccome non siamo in grado di realizzare le opere di urbanizzazione di mia competenza, non posso limitare l’intervento privato, anche se di quelle opere si ha bisogno per non creare un impatto viabilistico negativo e forse anche pericoloso.

La sicurezza dei cittadini viene messa in secondo ordine rispetto all’interesse dei privati! Contro simile modo di ragionare non può che esserci una dura opposizione. Le associazioni ambientaliste e culturali facciano fronte comune con quelle di categoria e contrastino, nelle competenti sedi giudiziarie e fino all’ultimo grado di giudizio, l’arroganza di questo sindaco.

Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova

25 Aprile 2013

 ABANO TERME, 25 Aprile 2013

Festa della Liberazione

La festa della Liberazione cade a liberarci dalla tentazione di tirarsi fuori, affidare il timone delle scelte e della guida pubblica alla casualità; a liberare il futuro da interessi personali e tentativi di riedizioni di pratiche e culture politiche che hanno mortificato, diviso e gettato nella disgregazione l’Italia.

E’ soprattutto un monito contro ogni forma di degenerazione morale e politica e contro ogni rischio di populismo e autoritarismo.

Il 25 aprile è un grande richiamo alle cittadine e ai cittadini a tornare ad incontrarsi, riflettere insieme: in una parola a partecipare e ridare ossigeno a una democrazia sempre più calpestata.

E’ un monito a chi ha il dovere costituzionale di amministrare e di garantire diritti: non sono più tollerabili condotte che non siano trasparenti e responsabili…

(tratto dall’appello dell’ANPI 2013)

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FESTA DELLA LIBERAZIONE,

 

BASTA PODESTA’

(DI IERI e DI OGGI)

ED AI

LORO CORTIGIANI! 

Sul Consilgio Comunale

Dalle ore 21 di venerdì 19 aprile alle 5 del mattino di sabato 20 aprile…

Tanto è durata la discussione in Consiglio Comunale della Variante n. 42 che

· decreta il via libera al nuovo centro commerciale a nord della Città,

· che toglie i già esigui argini alla condominizzazione di Abano Terme,

· che segna la trasformazione dei centri termali, mettendo a rischio il modello alberghiero-termale del bacino euganeo, con gravi conseguenze anche occupazionali.

Discussione..?

No! certo discussione non è stata: le otto ore sono servite per la semplice lettura dei documenti (osservazioni e contro deduzioni dell’Uff. tecnico) e per permettere ai consiglieri di minoranza gli interventi di merito previsto dal Regolamento. In tutto questo tempo nessun consigliere della maggioranza ha sentito il bisogno di spiegare al Consiglio e soprattutto ai cittadini le ragioni per le quali ad uno ad uno hanno respinto le osservazioni presentate da alcuni consiglieri comunali, da alcune associazioni di categoria del territorio (UPA; ASCOM; CNA; CONFESERCENTI). Da alcune libere associazioni del Comune, da alcuni cittadini e da associazioni ambientalistiche e culturali (Lega Ambiente, Italia Nostra, WWF Colli Euganei..). 29 osservazioni, tutte a dire che le variazioni normative che si vogliono introdurre mettono in serio pericolo il futuro dei commercianti, ma anche la qualità della vita dell’intera città e dei suoi cittadini. Tutte a dire, peraltro, che gli atti approvati sono illegittimi perché assunti in assenza del previsto documento di programmazione urbanistica (Piano di Assetto del Territorio).

Ma la maggioranza “muta” del Consiglio, non ha avuto esitazioni nel “levare al cielo la manina” per approvare questo scempio senza dire una parola per motivare questa scelta.

Cos’altro dire se non che di VERGOGNA dobbiamo parlare..

Gian Pietro Bano