ABANO Il sindaco in missione a Roma per lo storico albergo
Un pianoforte a coda, le tappezzerie raffinatissime di un salotto in stile liberty. Le porte degli interni ornate di stucchi policromi. Gli affreschi con degli angeli ancora visibili alle pareti. È ancora intatto il tesoro custodito dall’hotel “Orologio” autentico mito delle Terme, chiuso oltre una decina di anni fa.
Ma il fascino delle stanze interne cozza irrimediabilmente con i segni esterni del degrado. Visibili nei lampioni stile Ottocento arrugginiti, negli intonaci cadenti e nelle finestre scrostate. Lo sa bene il sindaco, Luca Claudio, che in quei locali si è avventurato con meraviglia. Tanto da volerli aprire per una volta al pubblico e mostrarne il ricchissimo patrimonio.
Per ridare ad Abano il “suo” storico hotel, il sindaco ha concluso proprio l’altro giorno una missione a Roma, negli uffici dell’Enpam, l’Ente proprietario dello storico stabilimento. Prospettando alla dirigenza un sogno fino a poco tempo fa impossibile. Quello di acquistare l’albergo.
«Ho fatto presente ai dirigenti dell’Ente mutualistico – ha detto il sindaco – che il prezzo stimato dalla società da loro incaricata, anni fa, alla gestione del patrimonio non poteva essere realistico. Il fatto che gli autori della stima siano stati successivamente messi alla porta dall’Enpam, la dice lunga sulla loro competenza.»
Quanto vale l’Orologio? Esplicitamente Claudio non lo vuole dire. Ma spiega che l’hotel è da anni inattivo. E la circostanza abbasserebbe di almeno la metà il suo valore, rendendolo accessibile ad una cordata di investitori, fra cui il Comune. Pronti a creare una raffinata scuola alberghiera, sullo stile di quelle svizzere. Stucchi, arredi stile liberty e saloni arredati in modo esclusivo sarebbero la cornice ideale per la West Point dei servizi albergheri.