Resoconto della serata “NO alle bugie”

RIPORTIAMO DI SEGUITO L’ARTICOLO APPARSO SUL MATTINO DI PADOVA MERCOLEDI’ 16 GENNAIO A CURA DI FEDERICO FRANCHIN; L’ARTICOLO RIASSUME BENE L’ATMOSFERA E I CONTENUTI DELLA SERATA, VI INVITIAMO QUINDI A LEGGERLO:

Centri commerciali, la grande rabbia

16 gennaio 2013 – di Federico Franchin

ABANO TERME. Oltre 450 persone e un successo che è andato al di là delle più rosee previsioni. Il convegno organizzato lunedì da Rete Imprese Italia alla Sala Patronale di Monteortone ha sancito di fatto l’intesa tra le categorie economiche, i commercianti e i partiti di opposizione per dire “no” al nuovo centro commerciale in zona P1. Lo hanno ribadito più volte i rappresentanti di categoria e i capigruppo della minoranza.

Lunedì è stato evidenziato per l’ennesima volta come il progetto proposto dal sindaco Luca Claudio e la sua maggioranza possa diventare una bomba ad orologeria per la piccola e media distribuzione aponense.

Gli assenti. Presenti al convegno c’erano tutti i capigruppo delle minoranze. Per il Pdl c’era Davide Faggion, per il Pd Vanessa Camani, per i Cittadini per il Cambiamento Gian Pietro Bano e per la Lega Nord, Flavio Manzolini. Assenti invece i tre capigruppo della maggioranza. Al convegno erano infatti stati invitati Mauro Barolo, Adriana Ottaviano e Samuele Bozza.

«Mercoledì 9 gennaio erano stati invitati tutti i capigruppo», afferma Faggion, «a scanso di equivoci lunedì è stata rimandata la lettera d’invito da parte di Zilio. Nessuno si è presentato della maggioranza e penso sia una cosa gravissima».

Ovviamente deluso è rimasto anche Fernando Zilio, presidente di Ascom: «L’assenza della maggioranza mi ha fatto pensare», afferma nel day after, «se il sindaco, o chi per lui, non ha niente da temere e ha le carte in regola da giocarsi a livello politico penso che l’assenza dell’amministrazione sia grave. Si sono espresse le varie opinioni in grande correttezza. Credo che i 450 presenti abbiano capito profondamente tutte le azioni che hanno portato all’approvazione del piano. Persino l’assessore Zorzato al Tg3 ha detto, sul tema dei centri commerciali, “fermiamoci che si è costruito troppo”.

Osservazioni. Nel convegno è stata ribadita la necessità da parte di opposizioni, categorie economiche e cittadini di portare fino alla scadenza del 26 più osservazioni possibili contro la variante approvata lo scorso 20 dicembre. «Portate tante osservazioni», hanno detto Zilio e il suo direttore in Ascom, Federico Barbierato. «Anche 200. Questo è il primo passo da fare. Non dovesse servire siamo pronti ad arrivare fino in fondo, ossia al ricorso al Tar». Zilio ha evidenziato come il sindaco non abbia mantenuto fede ad un sms inviatogli lo scorso 17 dicembre: «Rispondendomi sul tema del centro commerciale, Claudio mi aveva detto testualmente “Stai tranquillo, non cambio idea. Non aumenterò di un metro e non diventerà un vero centro commerciale”. Invece avete visto cosa è successo».

Le preoccupazioni. La preoccupazione di Zilio è stata quella delle altre categorie economiche. Upa, Confesercenti, Ascom e Cna hanno ribadito come un nuovo centro commerciale potrebbe far male non solo ad Abano, ma anche ai comuni limitrofi. In sala anche l’ex sindaco Ponchio a far notare come la sua variante e quella attuale non abbiano nulla in comune. Le opposizioni si sono invece focalizzate anche sull’aspetto politico. Bano ha fatto notare come gli atti si siano conosciuti solo a 5 giorni dal consiglio comunale. Le categorie economiche e le opposizioni si sono dette pronte ad aprire un tavolo di concertazione, anche senza la maggioranza.

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