Barbierato scende in campo. «Profughi, Abano va tutelata» (Il Mattino)

Ufficializzata la candidatura: «Convergenza sul programma con Partito Democratico e Cittadini per il Cambiamento. Oltre a quella a mio nome anche altre due civiche»

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(Matteo Marian )
«È già accaduto nella mia vita professionale. Oggi tutti mi dicono che sono matto a lasciare la direzione dell’Ascom (l’associazione provinciale dei commercianti, ndr) per candidarmi a sindaco di Abano. Ma non si può solo stare alla finestra a guardare: per il futuro di Abano è arrivata l’ultima chiamata».
Federico Barbierato, chi l’ha convinta a scendere in campo?
«Ho due figli e vivo da sempre ad Abano, non voglio lasciare loro una città fantasma. La prossima amministrazione avrà la responsabilità di avviare un processo di rilancio non più rinviabile: in caso di fallimento, e dopo tutto quello che è accaduto, non ci sarà più scampo al declino».
Corre per il centrosinistra?
«La mia è una candidatura civica, mi presenterò con la lista Federico Barbierato sindaco. Ho parlato con molti attori della società civile, economica e politica di Abano e su temi per me imprescindibili ho trovato una convergenza con alcuni gruppi».
Quali?
«Con i Cittadini per il Cambiamento, il Partito Democratico e poi ci saranno altre due liste civiche. Una legata allo sport e l’altra ai giovani, con volti nuovi ma molto conosciuti ad Abano. Venerdì prossimo ci sarà la presentazione ufficiale al cinema Marconi».
Non c’è il rischio di alimentare una frammentazione già piuttosto spinta nell’area di riferimento?
«Io, da civico, ho lavorato per unire sui temi. E la convergenza raccolta penso sia importante. Per il resto non ho mai avuto tessere di partito».
L’ex candidata sindaco del centrosinistra, Monica Lazzaretto, così come anche Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi, potrebbero scendere in campo…
«Io vado avanti per la mia strada. Con Lazzaretto non ho avuto alcuna interlocuzione, incontrerò invece Federalberghi. Penso possano condividere la necessità di difendere l’economia turistica termale».
Parlava di punti programmatici, quali sono?
«Abano deve essere riorganizzata e rilanciata. C’è un patrimonio enorme da valorizzare, bisogna tornare ad avere 2,5 milioni di presenze turistiche all’anno come alla fine degli anni Ottanta».
Partendo da cosa?
«Banalmente dal fatto che i problemi vanno affrontati e risolti e non lasciati lì o alimentati ad arte per raccogliere consenso. E mi riferisco in particolare alla questione profughi».
Qual è la sua convinzione sull’accoglienza?
«Abano è una città turistica e va tutelata. Questa sarà la prima cosa che dirò al prefetto. Detto questo è evidente che sul Primo Roc di Giarre non possiamo restare in attesa degli eventi. Va progettata e avviata una riqualificazione di quello spazio con servizi di pubblica utilità prevedendo anche la cittadella della sicurezza con lo spostamento della caserma dei carabinieri. Su questo mi farò aiutare dal Bo per mettere in campo proposte realizzabili».
Perché il turismo termale non è più così trainante?
«Abano deve diventare la città del benessere e non solo delle terme. L’offerta è cresciuta con l’idea che dentro all’albergo il turista dovesse trovare tutto. Oggi, invece, non è più così. Il turista chiede di poter vivere il territorio a tutto tondo e bisogna adeguare l’offerta».
Rilancio del turismo e sicurezza vanno a braccetto?
«Certo, ma non sono gli unici due fattori competitivi. Serve progettualità per riuscire ad allungare la stagione turistica. Ad esempio il torneo di calcio Città di Abano deve tornare. Ma è necessario anche il controllo del territorio: il progetto della polizia di quartiere appena partito è buono e va rafforzato».
Altre priorità?
«Va affrontata la condizione strutturale delle scuole che, ad Abano, è precaria. Bisogna dare tranquillità ai ragazzi e alle loro famiglie».
Come si regolerà con il suo incarico all’Ascom?
«Per statuto l’incompatibilità si configura solo al conseguimento della carica come sindaco o assessore. Io ho deciso di autosospendermi prima».


Aponense doc. Dal 2007 guida dei commercianti

Federico Barbierato si autodefinisce un «aponense doc». Quarantasette anni, sposato con due figli, è cresciuto e vive ad Abano. Elementari e medie nella centro termale dove i genitori avevano un negozio di frutta e verdura. Poi, per le superiori, la scelta del liceo classico Tito Livio. «Eravamo in pochi, all’epoca, a frequentare da non residenti in città il ginnasio di Riviera Tito Livio». Terminato il liceo, l’iscrizione al Bo a Giurisprudenza. Dopo la scomparsa del padre, «avevo 22 anni», la scelta di passare all’università di Ferrara per riuscire ad arrivare alla laurea da studente-lavoratore. «C’era il negozio di famiglia da mandare avanti e la necessità di arrotondare con altri lavori saltuari. Ho lavorato negli alberghi, ho fatto l’aiuto porta fango. Insomma non mi sono tirato indietro …» ci scherza Barbierato. Il primo impiego in un’assicurazione, poi l’assunzione all’Ascom, all’ufficio legale. Tempi duri in associazione sfociati poi in un’indagine. Così nel 2004 Barbierato accetta la proposta del gruppo GB Holtes di Abano come direttore delle risorse umane. Ci resta un anno, poi torna in Ascom come direttore di Ascom Servizi. Ad aprile 2007 diventa direttore generale dell’associazione.

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19 febbraio 2017

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