E’ stato convocato il prossimo Consiglio Comunale per lunedì 28 novembre, alle ore 20 presso il Teatro Polivalente di via Donati. All’ordine del giorno, oltre alle interrogazioni dei consiglieri, una variazione al PRG (la n. 34) che prevede la trasformazione in “impianti sportivi all’aperto” di un’area oggi destinata a “verde pubblico”e una variazione di bilancio (la n. 05/2011). Ultima ma non ultima l’ennesima “modifichetta” del regolamento comunale, per consentire al sindaco Luca Claudio il diritto di avere sempre l’ultima parola durante le interrogazioni.
Previsto anche lo slittamento delle interrogazioni dall’inizio alla fine del Consiglio: in questo modo deciderà l’amministrazione se trattare o meno le proposte provenienti dalle minoranze (interrogazioni della maggioranza non si sono viste…).
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Bano attacca la “parcella” pubblica di Claudio
IL GAZZETTINO Online: il quotidiano del NordEst.
In attesa che arrivi il fatidico 23 dicembre, giorno d’udienza per il ricorso che un gruppo di cittadini ha presentato per la presunta non candidabilità al terzo mandato consecutivo del sindaco Luca Claudio, sale la polemica sul fatto che le spese legali del primo cittadino siano a carico del Comune (in foto l’aula consiliare), quindi di tutti i residenti. Addirittura un fatto illegittimo per Gian Pietro Bano (Cittadini): «Non vedo proprio cos’abbia da dire il Comune in questa vicenda che riguarda il candidato sindaco Luca Claudio, i ricorrenti e il giudice che dovrà dire se era candidabile o meno. Il Comune è un soggetto terzo. Claudio si dichiara tranquillissimo e non si vede allora perché debba affidarsi a un luminare come il professor Cintioli. Come privato può farlo benissimo ma come amministratore pubblico ha il dovere della parsimonia. Non mi sembra che ci sia stata». Di oltre 20 mila euro la spesa approvata dalla giunta per la difesa Comune, con il sindaco che ha deciso di farsi rappresentare in giudizio dallo stesso legale, appunto Cintioli, scelto dall’ente locale. Claudio e il Comune hanno anche proposto assieme un unico controricorso. «E se succedesse che il Tribunale non consentisse al Comune di Abano di costituirsi in giudizio? Credo che ci sarebbero delle responsabilità a carico di chi ha firmato gli impegni di spesa». Il Comune ha motivato la necessità di costituirsi in giudizio con la necessità di difendere i propri organi che hanno convalidato l’eleggibilità di Claudio. «Mi viene quasi da ridere. Nella seconda seduta del consiglio comunale mi è stato comunicato che ero incompatibile come consigliere per non aver rimborsato i gettoni percepiti per le riunioni della conferenza capigruppo. In quella vicenda il Comune mica si è mosso per tutelare i suoi organi che hanno convalidato la mia candidatura. Lo faccia per tutti o per nessuno allora». Bano conclude affermando che c’è giurisprudenza abbondante che prova che il Comune non avrebbe dovuto entrare in giudizio per sostenere le spese legali del candidato sindaco Luca Claudio.
Determine, com’è diventato complicato consultarle
DAL MATTINO DI PADOVA DEL 15 NOVEMBRE ’11, QUALCUNO (s.s.) SI ACCORGE OGNITANTO DELLE ANOMALIE AMMINISTRATIVE APONENSI:
Determine, queste sconosciute. Non solo sono scomparse dal sito del comune e dalla bacheca dell’ufficio Protocollo, ma nemmeno con tanta pazienza e un discreto allenamento fisico si riesce a consultarle. Così il cittadino, che abbia bisogno di leggerle in quanto potrebbe essere direttamente interessato all’atto, si ritrova coinvolto in una girandola di scarica-barile. Le determine dei dirigenti di settore sono state infatti secretate per decisione della nuova amministrazione, nonostante la forte contrarietà dei consiglieri di opposizione, con la motivazione del rispetto della privacy e per «impedire lo sciacallaggio di dati personali sensibili per mera curiosità». Continua la lettura di Determine, com’è diventato complicato consultarle
Le promesse elettorali
Claudio ha promesso questo:
… però vuol “fare” quest’altro:
TERRENI EDIFICABILI IN CAMBIO DELLA SEDE DEI VIGILI DEL FUOCO
Dal Mattino di Padova del 10 novembre 2011
Si è talmente affezionato ai vigili del fuoco, frequentando il loro corso, che sta cercando di trovare una soluzione definitiva per la caserma del distaccamento di Abano. In quest’ottica l’unica soluzione è quella di acquisire nel patrimonio comunale la loro sede di via Barovier, evitando così il rischio di sfratto che è sempre incombente visto che il Ministero non ha i soldi per pagare l’affitto. Il capannone che ospita i pompieri è infatti di proprietà della società Adriatica arredamenti di Telandro Adelina & C, che fa capo alla famiglia Borile. «Con una unica grande operazione ho intenzione di sistemare, attraverso lo strumento della perequazione, già previsto nel progetto portato avanti durante il commissariamento, il problema delle sedi di carabinieri, polizia locale, protezione civile e vigili del fuoco». Il sindaco Luca Claudio ha le idee chiare sulla futura collocazione delle diverse strutture chiamate a garantire la sicurezza del territorio. La famiglia Borile, infatti, proprietaria del capannone di via Barovier, fa anche parte, insieme all’architetto Roberto Rigodanzo e all’imprenditore Ivano Baggio del gruppo societario proprietario del terreno di via Prati dove dovrà sorgere il «Polo della sicurezza». «Abbiamo deciso di compiere con loro alcune operazioni di scambio di cubature – prosegue Claudio – loro cedono al Comune sia il terreno su cui edificare la nuova caserma dei carabinieri e le palazzine degli alloggi e gli altri servizi necessari al Comando compagnia, partecipando alla costruzione del complesso con un apporto di 4 milioni di euro, sia il capannone dove hanno sede i vigili del fuoco. In cambio riceveranno una maggiore cubatura da utilizzare in orizzontale nelle aree adiacenti via Prati e via Calle Pace, interessate da progetti di edilizia residenziale». Non è escluso che in questa mega perequazione, che prevede un aumento del cemento in cambio di servizi, rientri anche l’attuale caserma dei carabinieri. «Si potrebbe infatti evitare l’asta del bene comunale, per il quale sono previste entrate per 2 milioni di euro, permutandola al gruppo Borile-Rigodanzo-Baggio, dopo averla trasformata in residenziale, in cambio di ulteriori opere utili alla città. Ma questa al momento è solo una mia ipotesi» dice Claudio. Sempre nell’ottica di salvare la caserma dei vigili del fuoco, Claudio è stato anche a Roma, al loro Comando generale e al Ministero, anche perché la presenza dei pompieri ad Abano è indispensabile per ottenere le deroghe necessarie agli albergatori per dilazionare nel tempo le costose opere di messa in sicurezza delle strutture.
Movimento per far rinascere l’italia
Per chi non avesse avuto ancora il piacere di incontrare il seguente “manifesto del movimento per far rinascere l’italia” qui di seguito lo mettiamo a disposizione.
Come detto da Gian Pietro Bano che ce l’ha fatto pervenire: “Mi astengo da commenti…”
Pubblichiamo poi il simpatico commento di Terme e futuro.
Da terme e futuro:
lo avremmo sigillato!!!
i simbolismi e le parole evocative.
Vi fanno venire in mente qualche cosa?
e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia,
appartenenti a qualsiasi fede politica,
uniamoci contro sti’ lepidotteri.
Incarico per la redazione del notiziario comunale
AVVISO PUBBLICO
E’ uscito in data 25 ottobre 2011 l’ “Avviso per l’affidamento di un incarico di collaborazione per la redazione del notiziario comunale”.
SCADENZA 31 ottobre 2011
“avete ben cinque giorni (festività comprese) per partecipare al bando allegato…
Articolo sugli alberi di Abano
50° di nozze di Lola e Salvo, una lettera di Raffaele Bottin
Agli amici del gruppo Cittadini per il Cambiamento di Abano Terme
Carissime/i
alcuni giorni fa ho ricevuto una telefonata dalla nostra amica Monica Lazzaretto che mi informava, tra le altre cose, di avere di recente festeggiato assieme ai famigliari il cinquantesimo anniversario di matrimonio degli zii Eleonora e Maurizio.
Mi raccontò di come, dopo la messa di ringraziamento celebrata in casa, date le gravi condizioni di salute di entrambi i festeggiati, abbia potuto assistere non senza commozione ad uno scambio silenzioso, ma efficace di reciproco amore, fedeltà e gratitudine tra gli zii. Scambio che si era espresso attraverso lo sguardo, il contatto delle mani ed un abbozzo di sorriso dato che altri canali comunicativi dalla malattia sono a loro impediti.
Non vi nascondo che questo comunicarsi un reciproco grazie per la vita trascorsa insieme utilizzando i pochi gesti, ma più eloquenti certamente di qualunque parola, ha commosso anche me.
Ho sentito il bisogno, pur nel rispetto della riservatezza che la vita di ognuno esige, di allargare anche a voi questo emozione.
Mi permetto di farlo perché tutti noi conosciamo la Eleonora ( per tutti Lola) Lazzaretto e suo marito Maurizio Salvo (da più conosciuto per Salvo). Sono stati e sono sostenitori del nostro movimento. Continua la lettura di 50° di nozze di Lola e Salvo, una lettera di Raffaele Bottin
“Luca Claudio è ineleggibile: presentato un ricorso in tribunale”
Si riporta questo articolo del Mattino (a firma Cristina Genesin), dal quale si evince che l’attuale sindaco di Abano, Luca Claudio, potrebbe risultare ineleggibile ai sensi dell’articolo 51 del T.U. degli Enti Locali, che recita testualmente:”chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sindaco e di presidente della Provincia non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile alle medesime cariche. É consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore ai due anni“.
Leggi l’articolo del Mattino
Leggi l’articolo del Gazzettino
Leggi l’articolo 51 del T.U. degli Enti Locali
Dal nostro Forum
A tal proposito riportiamo la dichiarazione del nostro capogruppo Gian Pietro Bano:
“La norma c’é e alla lettura è piuttosto precisa, indicando chiaramente il divieto di terzo mandato consecutivo.
Saranno i giudici a chiarire se il divieto è assoluto ovvero applicabile unicamente nello stesso comune, come abbiamo un poco tutti, probabilmente erroneamente, pensato fra “non addetti”. La limitazione dell’applicabilità allo stesso territorio, in effetti, è un elemento che la legge in questione non pone affatto.
E’ comunque evidente che la la materia del contendere non è di natura politica, ma esclusivamente giuridica e quindi non ci resta che attendere che i giudici si esprimano.“