Dal comunicato n. 6 del Sindaco di Abano T. Luca Claudio, postato sulla sua pagina Facebook e inviato alle testate giornalistiche locali dalla segreteria del Comune:
“…il povero Giampietro Bano. A me personalmente fa pena e so che dietro di lui e di pochi altri ci sono le Famiglie Clan dei TALAMI, dei SANASI e dei BOTTIN e so anche che finchè non spariranno dal territorio aponense, liberandoci (libera nos domine) della loro presenza, Abano resterà in balia del loro potere, lo sappiano anche tutti i cittadini!”
Luca Claudio si atteggia a paladino della democrazia ma non riesce a trattenere un linguaggio palesemente intimidatorio: è un evidente segno di poco equilibrio psico-emotivo ma nel contempo rivela il suo modo di intendere i rapporti sociali e politici:
qui comando io e chi disturba il manovratore deve sparire !
Diffama persone come il prof. Federico Talami, che tanto hanno dato alla comunità senza mai fare i propri interessi, e lo fa con offese ed accuse così gravi ed inverosimili da sollevare dubbi quantomeno sulla sua perspicacia politica, perché è immediato il raffronto tra la realtà e la sua astiosa fantasia.
Che egli si “rabbui” per aver letto il ricorso in appello presentato da alcuni cittadini aponensi può anche essere plausibile, ma come dice il proverbio “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
E’ di dominio pubblico la vicenda giudiziaria inerente la legittimità a ricoprire la carica di sindaco per un terzo mandato da parte del sig. Luca Claudio.
Vi è la legge (art. 51 del Testo Unico) che vieta a chiunque di ricoprire per tre mandati consecutivi tale ruolo: ciò nonostante ad Abano Terme il sig. Luca Claudio è stato eletto alla carica di sindaco per un terzo consecutivo mandato.
Un gruppo di cittadini di Abano Terme si è posto la domanda perché mai questa contrarietà alla legge fosse passata inosservata; hanno scoperto tuttavia che la situazione verificatasi ad Abano non era mai stata né proposta né decisa da alcun giudice, per cui non vi erano sentenze in merito.
La loro perplessità è stata chiarita dal prof. Bertolissi, titolare della cattedra di diritto pubblico all’Università di Padova, il quale ha confermato la reale fondatezza della questione.
Questi cittadini si sono dunque rivolti ad un Giudice per avere chiarimenti ed un giudizio, e lo hanno fatto con l’Azione Popolare, strumento previsto proprio dal Testo Unico Enti Locali quale baluardo di democrazia diretta, a tutela del singolo cittadino e della comunità contro gli abusi del potere.
Il 23 Dicembre 2011 il Tribunale di Padova ha emesso una prima sentenza: il sig. Luca Claudio è legittimato a ricoprire un terzo mandato nella carica di sindaco e gli interpellanti sono sottoposti al pagamento delle spese per il disturbo dato! (non in questi termini, ma la sostanza è questa).
Tuttavia questa sentenza, come tutte quelle di primo grado, è appellabile ed è stata appellata da un gruppo ancor più ampio di cittadini, scandalizzati soprattutto dalla condanna alle spese considerata come una “taglia” imposta sull’unico strumento democratico di partecipazione rimasto in capo ai cittadini, tanto più laddove essi chiedevano un semplice chiarimento sulla legittimità del mandato.
Del resto, alla prima notizia sul ricorso vi è stato chi si è alquanto prodigato, con interpellanze e proposte di legge, proprio per ottenere una rapida modifica o una interpretazione favorevole dell’art. 51 del T. U., in modo da consentire all’attuale sindaco di continuare tranquillamente il suo terzo mandato: ciò dimostra che quei cittadini non stavano e non stanno parlando a vanvera.
Ma quei cittadini non hanno fatto nient’altro che il loro dovere: non hanno denigrato il sindaco, né lo hanno considerato delegittimato; non hanno nemmeno reagito alle provocazioni sulla stampa amica del sindaco, anche di fronte a fatti vergognosi e inaccettabili, come quello che ha visto il sig. Claudio costituirsi in giudizio mediante lo stesso legale e con lo stesso atto con il quale si è costituito il Comune di Abano, cioè un soggetto a lui potenzialmente contrapposto: se la sentenza avesse dichiarato illegittimo il sindaco o se il giudice di appello lo farà, come si giustifica l’assistenza dello stesso avvocato ? Chi paga ed in che misura le spese dell’uno e dell’altro ?
Quindi i cittadini che hanno posto la questione non hanno usato metodi mafiosi ma strumenti previsti dalla legge per una questione che ha la sua fondatezza: decide forse Claudio su sé stesso ?
Ci sarà dunque un nuovo giudizio e vedremo se il suo mandato è legittimo !
Nel frattempo il sindaco continui a fare del suo meglio per bene amministrare questa città.
Non tenti di intimidire i suoi cittadini con proclami che ricordano il ventennio.
Ci fa specie sentire persone dire “io ho paura di espormi perché quell’uomo è vendicativo”,o “quell’uomo mi fa paura”.
Non era mai successo in Abano. Questa è una città libera e non sarà certo lui a farci paura.
Il ricorso è stato fatto anche per dire ai cittadini non abbiate paura !
In questi pochi mesi di amministrazione Claudio ha letteralmente eliminato ogni forma di partecipazione alla gestione della cosa pubblica: ha stravolto lo statuto comunale abolendo pressoché tutte le commissioni consiliari, unico momento di informazione e compartecipazione dei gruppi consiliari; nel consiglio comunale si fa forte di una maggioranza silenziosa ma obbediente, che non interferisce sulle sue decisioni; alle proposte o interrogazioni delle minoranze non si degna nemmeno di rispondere e se lo fa usa modi e termini che definire incivili è un eufemismo; ha allungato i tempi per consegnare la documentazione richiesta da consiglieri comunali di minoranza, tanto che a volte non riescono ad esprimere un giudizio approfondito su ciò che devono deliberare.
Tutto ciò manifesta chiaramente la volontà di nascondere il suo operato, ed è lecito quindi chiedersi perché lo fa e quali interessi abbia; chi opera bene lo fa alla luce del sole e non ha paura dei controlli dei consiglieri, tanto più che questo costituisce il loro preciso dovere, imposto dalla legge!
Invece per l’attuale sindaco il manovratore è stato eletto dal popolo e perciò fa quello che gli pare.
Non è proprio così: il sig. Claudio (almeno per ora) è il sindaco di tutti i cittadini di Abano e deve operare con onestà e secondo legge.
Deve allargare e non limitare la partecipazione dei cittadini di Abano alla gestione del comune.
E non ci venga a raccontare le panzane del suo ex vicesindaco di Montegrotto.
Costui, a fronte della richiesta di documenti avanzata da un consigliere di opposizione, ha dichiarato pubblicamente che il tempo che questo consigliere fa perdere ai dipendenti comunali solo per la ricerca e la fotocopia dei documenti richiesti costerebbe al comune 1.500 euro, peraltro con ciò dimostrando che la democrazia è meglio non esercitarla perché è un inutile costo.
No sig. sindaco, la democrazia con le sue leggi e le sue norme è allo stato attuale la migliore forma di governo che noi conosciamo, e ci sono anche gli strumenti per ovviare a qualsiasi spesa.
Renda trasparente il suo operato, metta in rete a tempo e costo zero tutte le delibere del consiglio comunale, tutte le delibere di giunta, tutte le determine dei dirigenti (dove peraltro si vedrebbe l’impegno economico). Tutto ciò renderebbe oggi nulla ogni richiesta di documentazione perché tutti consiglieri comunali e soprattutto i cittadini potrebbero accedere a tutte le informazioni.
Dopotutto sta amministrando non soldi suoi, ma soldi della città.
Purtroppo dà la sensazione di operare in senso inverso.
Non abbia paura il sig. Claudio! Renda di “vetro” questa amministrazione e che tutti possano vedere la sua buona amministrazione e se ritengono le possano dare dei consigli per non sbagliare.
Quanto al terzo mandato, in ogni caso, io sono convinto che tornerebbe utile a tutti, come avviene in quasi tutte le istituzioni dei paesi democratici, che anche Claudio si assoggettasse ad un periodo di riposo, onde evitare che il suo impegno amministrativo al servizio della città si trasformi in un “lavoro” remunerato dalla città. E’ anche per questo che è stato previsto dal legislatore un periodo amministrativo per non più di due mandati consecutivi.
In ogni caso gli mando i migliori auguri possibili.
Raffaele Bottin
Coordinatore del direttivo del Gruppo “ Uomini e Donne- Cittadini per il Cambiamento” di Abano Terme
P. S.
1) Quanto alle gratuite offese da Claudio rivolte anche agli altri amici (Bano Giampietro per primo) diffamandoli pubblicamente con il suo comunicato n. 6, meritano la giusta risposta. Così avrà modo, visto che tanto ci tiene, di vederli in Tribunale.
2) Voglio inoltre ringraziare Claudio di aver accomunato il mio cognome a quelli di Talami (immagino il prof. Federico) e di Sanasi (immagino il geom. Paolo): non nascondo che è stato per me un grande onore, forse non meritato.
3) Lo trovo superfluo, ma preciso che dietro al nostro Gruppo non ci sono clan, lobbies, finanziatori, etc..